Viviamo in un mondo che risente nel modo di pensare degli effetti degli attacchi terroristici degli ultimi decenni. Con grossa superficialità si guardano con sospetto delle realtà religiose, come se fossero responsabili di quello che è accaduto.
E all’alba del terzo millennio, riusciamo a fare ancora in modo molto banale, molto superficiale, di tutta l’erba un fascio, quasi come nel medioevo.
In realtà, quello che siamo è la straordinaria eredità di chi ci ha preceduto, grandi pensatori che avevano visto gli orrori hanno pensato bene che l’umanità deve diventare più giusta, con una maggiore presa di coscienza di quello che è giusto o sbagliato, e il rispetto della personalità del prossimo.
Ci dovremo sempre ricordare che
Gli orrori passati sono stati figli della ghettizzazione, del fare di tutta l’erba un fascio, di classificare il singolo essere umano non per le sue peculiarità, ma per il colore della pelle, o per la sua religione. Ci dovremo sempre ricordare questo ogni volta che pensiamo che la libertà di culto potrebbe non essere un valore irrinunciabile.
Tutte le Costituzioni, o le leggi alla base degli stati Occidentali, garantiscono molte libertà individuali, e fra queste, una delle più care, è la libertà di culto. A livello internazionale è la dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che nel suo articolo 18, tutela la libertà di professare il proprio credo.
Cambiamenti demografici
Delle popolazioni europee stanno cambiando il volto stesso dei popoli europei, spaventando i paladini della difesa dell’identità del proprio popolo, che sono , a dir la verità, piuttosto bravi a cavalcare questo tipo di sentimenti di paura del cambiamento della gente comune, forse, per ricavarne qualche tipo di vantaggio.
Dobbiamo tuttavia ricordare, che non è la prima volta che una nazione o un popolo subisce l’influenza di un altro. I popoli che si affacciavano sul mediterraneo sin dall’antichità hanno vissuto la realtà del reciproco scambio di idee e quella del reciproco scambio etnico, arricchendosi a vicenda.
La tendenza delle nazioni occidentali a diventare sempre di più multietniche, è un processo già avvenuto nella nostra storia millenaria, e non deve spaventare, e soprattutto, è inevitabile.
L’identità dei popoli
La nostra identità non è sicuramente a rischio per il colore della pelle o la religione che esercita il nostro vicino. La nostra identità è a rischio se noi pensiamo, proviamo, o facciamo in modo che il nostro vicino non possa esercitare il suo diritto seguire il culto in cui crede.
Perché la nostra identità, prima di tutto, è quella di essere figli di nazioni all’avanguardia per le libertà, per la cui difesa è stato versato il sangue dei nostri predecessori. La vera perdita di identità, è negare il sacrificio di chi ci ha preceduto.